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Zimmer 483, <<... La mia prima FF!!... >>

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Ory90
view post Posted on 14/2/2008, 00:36 by: Ory90




Grazie ragazze!!! *me commossa!!*
Per ringraziarvi vi posto i due capitoli che mentre li scrivevo mi hanno fatta piangere!!!
Buona lettura!!!

CAPITOLO 28
Il pomeriggio passò velocemente, e i cinque ragazzi tornarono in albergo che erano le sette passate. Insieme riuscivano a far volare il tempo in maniera impressionante, e purtroppo era arrivato il momento per Oriana di salire nella sua stanza e sistemare tutte, ma proprio tutte le sue cose per tornare a casa. Forse per sempre.
Georg andò con lei e l’aiutò a sistemare tutto. Oriana piegava svogliatamente magliette, pantaloni, fino a quando non le capitò tra le mani quella gonnellina che aveva la prima volta che era salita sul tour bus e che a Georg piacque così tanto… Altre lacrime. Stavolta erano soli. Georg si sedette accanto a lei, l’abbracciò, e la ragazza scoppiò a piangere. Anche Georg nel vederla soffrire così cominciò a piangere silenziosamente, e tra tante lacrime il ragazzo le disse:
- Dai amore non fare così… Vedrai, andrà tutto bene… -
- E allora perché piangi? Non ci credi nemmeno tu vero? –
Il ragazzo non seppe più che dire, la strinse ancora più forte e la baciò. Oriana si abbandonò completamente a quel bacio, anche se dentro di sé sentiva che quello era uno degli ultimi baci che Georg le avrebbe dato.

Bill stava da solo nella sala dove c’era il pianoforte che aveva sentito suonare a Oriana alcune settimane prima e dove si confidarono tante cose. Gli dispiaceva da morire pensare che con molta probabilità non avrebbe più rivisto quella ragazza che gli faceva battere il cuore, che lo ascoltava, che lo confortava, che gli sorrideva… In quel momento avrebbe voluto stare un po’ da solo con lei, ma pensò che sicuramente era con Georg, e non voleva chiamarla. Anche se l’avrebbe voluta vicino a lui.
Poco dopo scesero tutti gli altri per la cena, ma Bill non si fece trovare. Stava lì, in quella saletta seduto su una poltrona al buio. I quattro ragazzi ordinarono, e Oriana subito dopo si alzò. Sapeva dove poteva essere Bill.
Andò nella saletta, entrò, e con delusione vide che Bill non era lì. Ma Bill c’era, e la vide. Oriana si girò per tornare indietro quando si sentì chiamare:
- Ory… -
- Bill! Chissà perché ma lo sentivo che eri qui… -
- Ah si? Beh… In effetti sapevo che soltanto tu mi avresti trovato qui… -
- E così è stato… Mi posso sedere vicino a te? –
- Certo, ma aspetta, mettiamoci sul divano, in questa poltrona ci staremmo stretti… -
- Non fa niente, mi metto in braccio a te. –
- Ok, come vuoi, vieni, siediti. –
Oriana si sedette vicinissima a Bill e gli prese la mano stringendola. I suoi occhi adesso si stavano abituando al buio, ed era riuscita a scorgere due lacrime che avevano rigato di nero il viso del ragazzo.
- Bill, perché piangi? –
- Ory… Scusami, ma l’idea di non vederti più mi terrorizza a morte… -
- Oh Bill… -
- Scusami, capisco che stai male anche tu… -
- Tranquillo… Dai, se vuoi quando hai tempo puoi venire a trovarmi in Sicilia con gli altri… -
- Davvero? –
- Ma certo! – disse così e scrisse il suo indirizzo in un foglio che aveva in tasca e lo diede al ragazzo.
- Tieni, qui c’è il mio indirizzo… Speriamo che non ti servirà… Spero di essere io in Germania… -
- Dai, andrà tutto bene, vedrai! –
- Lo spero Bill, lo spero… -
Bill la teneva stretta tra le sue braccia e lei si sentiva così tranquilla... Oriana si girò a guardarlo.
Di nuovo. Come qualche giorno prima all’aeroporto di Milano. Persi l’uno negli occhi dell’altra; occhi color miele si stavano fondendo con occhi di un castano più scuro, più da uomo, ma stavolta non c’era Gustav che potesse farli tornare alla realtà, non c’era nessuno, erano soli, lui e lei. Di nuovo Bill si avvicinò al suo viso, pericolosamente alle sue labbra, quelle labbra che aveva desiderato per tantissimo tempo e che adesso sarebbero potute essere sue se solo lui avesse voluto, tanto erano vicine; bastava un suo leggero slancio in avanti, chiuse gli occhi… e lo fece.
Sentiva le sue labbra incastrarsi con quelle di lei, erano così morbide… Si stava rendendo conto dell’enorme sbaglio che stava commettendo, ma era come se il suo corpo agisse da solo, non era più capace di comandarlo, e con sua sorpresa la ragazza non si ritrasse: ma quando Bill involontariamente la spinse giù, lei si riprese da quella specie di ipnosi e si rese conto dell’enorme casino in cui si erano cacciati. Si alzò di scatto dalla poltrona e Bill disse:
- Oddio piccola scusami!! -
- Bill… Ma perché mi hai baciata? – chiese lei ancora incredula e stordita da quanto era successo.
- Era un bacio amichevole… -
- Ah si? –
- Si… Ti chiedo di perdonarmi, non avrei mai dovuto… -
- Bill… Allora è vero quello che ha detto Tom… -
- Ory ti prego… -
- Bill, è vero quello che ha detto tuo fratello? –
- Oriana… Tu lo sai… Sei l’unica persona che mi è stata vicina quando ho avuto bisogno… Io con te sto benissimo… -
- Bill… Lo so… Ma… -
- Ory, io ti voglio un bene che nemmeno te lo puoi immaginare… Il bacio mi è scappato… Scusami… -
- Va bene, però non parliamone più… -
- Oriana… Io ti amo… E l’ho capito da un po’… -
- Bill ma che cosa stai dicendo? -
- Sto dicendo che ti amo… Lo dirai a Georg? –
- No… Certo che no… –
………………………………………………….
- Bill, Bill… che ti prende? -
Bill si ritrovò Oriana tra le braccia come poco prima di averla baciata.
“Ma non si era alzata?” Pensò stranito.
- Bill! Ma ti senti male? Bill! – disse Oriana un po’ impaurita.
- Ory… scusami… Io non volevo… -
- Bill ma cosa non volevi? Che hai? Sei rimasto immobile per parecchio… Sembrava che stessi male… -
Adesso Bill si rendeva conto: per fortuna aveva immaginato tutto, altrimenti sarebbe successo sicuramente un casino.
- No Ory… Scusami… Ero un po’ sovrappensiero… -
- Beh magari troppo direi… Stai bene? –
- Sisi, tranquilla… -
- Che dici, andiamo a mangiare? –
- Si, comincio ad avere fame anche io! –
E si avviarono abbracciati verso il ristorante. Georg, vedendoli arrivare insieme sentì una fitta di gelosia stringergli lo stomaco… Insomma… Preferì lasciare stare anche se dentro stava ardendo di gelosia… Ma che avevano quei due da dirsi? Mah…
Oriana si sedette accanto a lui e gli fece un sorriso così dolce che tutte le sue preoccupazioni svanirono.
Finirono di cenare, e si riunirono nella 483 per parlare tutti insieme, forse per l’ultima volta. Georg stava sempre vicino a Oriana tenendole di continuo la mano. Si fece tardi, e Oriana disse a tutti:
- Ragazzi… purtroppo si è fatto tardi e domani devo alzarmi presto… -
Bill con malinconia le chiese:
- Ory a che ora hai l’aereo? -
- Alle nove in punto… -
- Georg, l’accompagni tu? –
- Logico… - rispose il bassista.
- Non è che… Potremmo venire anche noi? – chiese timidamente Tom.
- Ma certo che potete! Mi farebbe tanto piacere ragazzi… -
- Bene, allora ci vediamo domani mattina giù nella hall alle sette e mezza, d’accordo? –
- Va bene ragazzi… Buona notte… -
- Notte Ory, notte Georg… - dissero tutti.
- A domani ragazzi. – rispose il bassista.

I due ragazzi uscirono dalla 483 abbracciati e si diressero nelle 484, la stanza di Oriana.
- Amore… Stiamo insieme? – chiese la ragazza a Georg.
- Certo tesoro… -
Entrarono nella stanza, Georg si sedette sul letto e Oriana sistemò le ultime cose nella valigia. Prese la borsa con gli oggetti che le avevano dato i ragazzi e la appoggiò delicatamente sulla valigia appena chiusa. Accese la radio e sintonizzò RDS: per pura coincidenza la canzone che stavano trasmettendo era proprio “1000 meere”.
Georg si alzò e la prese per mano: la avvicinò a sé mentre lentamente la spingeva verso il letto. Si sedettero e cominciarono a baciarsi. Oriana lo spinse con una mano, lo fece distendere sul letto e gli si mise accanto continuando a baciarlo. Probabilmente quella sarebbe stata l’ultima notte che avrebbero passato insieme, e a pensare questo alcune lacrime dispettose fecero capolino dai suoi occhi. Georg cominciò a spogliarla e anche lui pensò con dolore che forse non sarebbe mai più stato con lei. Ma lui no, non lo avrebbe permesso… Avrebbe trovato una soluzione a tutto… E in quel momento furono di nuovo insieme, tra le lacrime di lei e il dolore di lui. Ma appena finì “1000 meere” ecco che “Wherever you will go” passò alla radio. Adesso, sentendo quella canzone anche Georg cominciò silenziosamente a piangere, e le disse:
- Amore, ti giuro, andrò ovunque tu andrai… -
Oriana, sentendogli dire quelle parole, lo strinse ancora di più e lo baciò.



CAPITOLO 29
18 novembre 2007.
Oriana si svegliò prestissimo quella mattina. Aprì gli occhi e restò a fissare Georg che dormiva accanto a sé. Come avrebbe fatto senza di lui? Quel pomeriggio sarebbe tornata a casa, e i suoi genitori avrebbero saputo quello che la ragazza aveva intenzione di fare: trasferirsi in Germania.
Si alzò lentamente e si sedette accanto alla finestra, fissando con tristezza quella fredda mattina milanese che probabilmente non avrebbe visto mai più, o almeno non in quelle circostanze.
Restò così per un bel pezzo, fin quando Georg si svegliò. La vide seduta accanto alla finestra, si alzò e andò ad abbracciarla:
- Buon giorno amore… -
- Ciao tesoro… -
Un bacio. Due baci. Il terzo bacio, più desideroso, più passionale, li fece finire di nuovo su quel letto intriso d’amore, di lacrime, di gioia, di dolore. Di nuovo insieme, Georg e Oriana si stavano rendendo conto di non poter vivere l’uno senza l’altra. Sofferenza e dolore accompagnarono quel momento d’amore tra i due ragazzi, consapevoli che con molte probabilità non sarebbero mai più stati insieme come in quel momento.
Si fece tardi e, dopo essersi preparati, scesero nella hall. I gemelli erano già lì, Bill appena li vide arrivare gli andò incontro, diede un bacio sulla guancia a Oriana e salutò il suo amico. Tom fece altrettanto, in quel momento scese Gustav, e dopo aver salutato tutti, uscirono dall’albergo. Salirono nella limousine diretti all’aeroporto. Oriana per tutto il tragitto non aprì bocca: stava abbracciata a Georg, e Bill che era seduto di fronte a lei, cercava di rassicurarla con gli occhi.
Mezz’ora dopo arrivarono all’aeroporto. Oriana fece il check-in e si incamminò, accompagnata dai quattro ragazzi (che per l’occasione non avevano voluto nemmeno essere seguiti da Saki), al punto di imbarco del suo volo.
“Alitalia, i passeggeri del volo 684 delle ore 9:00 diretto a Palermo Punta Raisi sono pregati di recarsi all’uscita 4.”
Oriana si sentì morire. Quello era il suo volo. Restò immobile finchè Georg le prese le mani e le disse:
- Amore mio non fare così… Andrà tutto bene, vedrai… -
Oriana a quel punto scoppiò a piangere, un pianto così disperato che fece salire il groppo in gola anche agli altri tre ragazzi.
- Georg, e se non andrà bene niente? -
- Si che andrà tutto bene, e casomai ti giuro che una soluzione la trovo, te lo giuro amore… -
Era arrivato il momento di salutare tutti.
- Ciao Gustav… Grazie di tutto… -
- Ory, ma di cosa… - disse questo e Oriana notò che i suoi occhi si inumidirono.
- Ti prego non ti ci mettere anche tu però… - disse Oriana al batterista cercando di tirargli su il morale.
- D’accordo, scusa. Ti voglio bene! – e i due si abbracciarono.
- Ciao piccolina… - disse il chitarrista alla ragazza.
- A presto Tom, mi mancherai… -
- Anche tu, tanto… Ory grazie… Dai, ci vediamo presto… Ti voglio bene, ricordalo… Ti prego, non lo dimenticare mai… - a questa frase seguì un altro abbraccio accompagnato da tante lacrime.
Bill stava fermo a fissarla. Appena Oriana si avvicinò per salutarlo, scoppiò a piangere seguito ovviamente a ruota da Oriana che gli si catapultò tra le braccia.
- Bill!! -
- Su piccola… Andrà tutto bene… -
- Bill, casomai… Sai dove cercarmi… Per qualsiasi cosa Bill, capito? –
- Certo piccola… Grazie per tutto, grazie a te ho capito molte cose… Ci vediamo presto… -
- Ciao… -

“Alitalia, ultima chiamata per il volo 684 diretto a Palermo Punta Raisi. I signori passeggeri sono pregati di recarsi all’uscita 4 per l’immediato imbarco.”

No. Non poteva essere. Stava per andarsene. Salutò di nuovo i ragazzi e Georg l’accompagnò fino all’uscita 4, e arrivati lì l’abbracciò forte forte. Non voleva lasciarla, e dai suoi occhi cominciarono a scorrere tante lacrime.
Le diede un bacio interminabile, ma che per lei durò poco più che alcuni istanti. Un’assistente di volo che osservava la scena le disse:
- Signorina, signorina, aspettiamo solo lei… -
- Si, arrivo… -
- Ory… Fammi sapere appena arrivi a Palermo… –
- Certo amore… -
- Adesso devi andare… Vai amore… - disse il giovane bassista con il cuore in gola. Oriana lo baciò sulle labbra e sparì piangendo nel tunnel che l’avrebbe portata in quel maledetto aereo.

Georg tornò dai ragazzi distrutto. Bill piangeva ancora e Gustav stava cercando di calmarlo. Appena vide arrivare Georg cercò di calmarsi, voleva essere forte per il suo amico. Il cantante si avvicinò al bassista e lo abbracciò. Georg a quel punto scoppiò davvero a piangere, mentre l’aereo di Oriana si era appena alzato in volo. Alla vista di quell’aereo che si stava allontanando sempre più, anche Bill riprese a piangere, e gli altri due ragazzi si avvicinarono ai loro amici stringendoli in un forte abbraccio.

Dall’aereo invece Oriana vedeva la Terra allontanarsi sempre più, e con essa anche la speranza di riuscire a tornare con l’amore della sua vita.
Fortunatamente accanto a lei non c’era nessuno, così potè abbandonarsi a un pianto liberatorio. Non capiva perché tutto doveva essere così difficile… Perché era salita su quell’aereo? La sua vita accanto a Georg in quei giorni era stata bellissima, perché aveva dovuto lasciarlo? Nel frattempo le lacrime continuavano a scorrere indisturbate sul suo viso. Aveva bisogno di calmarsi, e l’unico modo per lei era sentire un po’ di musica, ma in quel momento non doveva essere musica dei Tokio Hotel, perché le avrebbe fatto troppo male… Così prese il suo Ipod e mise la scelta casuale: come se non bastasse, si ci mise anche l’Ipod ad accrescere la sua disperazione, facendo partire proprio “1000 meere”.
Oriana nel sentire quella canzone sentì una fitta lacerante allo stomaco, così dolorosa da farla piegare in due dal dolore e che le fece scorrere ancora più velocemente le lacrime su quel viso stremato dal pianto e dal dolore.
Ormai era su quell’aereo, e non poteva più fare niente…
La stessa assistente di volo che poco prima all’aeroporto la aveva invitata ad affrettarsi la vide. La giovane hostess capì il motivo di tutta quella sofferenza, e porse a Oriana un bicchiere d’acqua. Oriana quando capì che l’hostess si stava rivolgendo a lei disse:
- Oh, mi scusi… Grazie… - e cominciò ad asciugarsi le lacrime.
- Di nulla… Gradisce qualche fazzoletto? – chiese timidamente l’hostess.
- No signorina, la ringrazio… Adesso mi passa… -
- Come preferisce… Casomai chieda pure. –
- Grazie mille… Lei è davvero gentile… -
E l’hostess si allontanò.

Georg e gli altri ragazzi uscirono dall’aeroporto e si diressero verso la stessa auto che poco tempo prima aveva ospitato anche Oriana. Nessuno disse niente, e il viaggio verso il Tokio Hotel fu molto silenzioso. Quella limousine era così vuota senza Oriana che Georg si mise nuovamente a piangere. Bill era seduto accanto a lui e lo abbracciò cercando, come meglio poteva, di consolarlo. Ma non c’era niente da dire e niente da fare, così non disse niente e lasciò che il suo amico si sfogasse. Bill in quel momento si era reso conto quanto era importante quella ragazza per Georg, e anche per lui…
- Bill… Già mi manca… Come farò adesso senza di lei? -
- Tornerà presto Georg, vedrai! –
- E se non tornerà? –
- Ti ama troppo… Tornerà… E pur di tornare farà qualsiasi cosa, vedrai… -
Arrivarono al Tokio Hotel dopo un’ora. Georg entrò nella stanza 484 e ripensò a quanto amore aveva ospitato quella stanza… Tra lui e Oriana… Altra fitta di dolore, così simile ma in fondo completamente diversa da quella che aveva provato Oriana poco tempo prima su quell’aereo che in quel momento aveva appena toccato il suolo siciliano.
 
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